Un vinile con copertina nera è comparso nei negozi questa mattina, ad indicare il ritorno de I cani, insieme a Baustelle.
Un vinile con una copertina completamente nera è apparso stamattina in alcuni negozi di dischi. Sull’etichetta al centro, “i cani baustelle“. Un ritorno inaspettato sulla scena musicale italiana. De I cani si erano perse le tracce dal 2016, dopo l’uscita dell’album Aurora, il quale si chiudeva con “pure a sparire ci si deve abituare“.
Il ritorno sulle scene musicali
Niccolò Contessa, in arte I cani, è comparso sulla scena musicale italiana tredici anni fa, con la pubblicazione di un brano anonimo su YouTube, dal titolo “I pariolini di 18 anni” che fece immediatamente il giro del web. L’anonimato dell’artista era durato ben poco, ma la rivoluzione della musica popolare italiana da lui iniziata, no. A seguirlo, infatti, è arrivato il successo di artisti come Calcutta, Tommaso Paradiso, Cosmo e Coez.
Dopo l’uscita del suo terzo album, “Aurora“, avvenuta nel 2016, Niccolò Contessa era praticamente sparito dalla scena musicale, per potersi dedicare alla produzione artistica di altri (tra i quali proprio Coez). Solo qualche rara apparizione, quindi, con l’uscita di due brani: “Un altro Dio” nel 2021 e “Fiore“, e la partecipazione straordinaria a “Una pezza di Lundini” su Rai 2. Le apparizioni a sorpresa non sono quindi una novità per l’artista.
I Baustelle, invece, hanno quest’anno pubblicato il nono album in studio, “Elvis“, che li ha portati in giro per club e festival, e prossimamente anche a teatro.
Il disco
Il disco in vinile comparso questa mattina in alcuni negozi di dischi italiani ha una tiratura limitata di 1000 copie, ed è realizzato da Niccolò Contessa in collaborazione con i Baustelle. Il contenuto? Due o forse quattro brani. Una traccia per ogni facciata del disco, ma ognuna di queste contiene al proprio interno due brani, uno cantato da I Cani e l’altro da Francesco Bianconi dei Baustelle. La prima traccia si intitola “Nabucconodosor – Essere vivo”, mentre la seconda “Canzone d’autore – L’ultimo animale“. L’unicità del disco deriva proprio dall’incastro meticoloso tra le voci e le armonie dei diversi artisti.